L’urna del BEATO TIMOTEO GIACCARDO
a Sanfrè Domenica 4 maggio a Villa Loreto
Sembra proprio di poter dire che, in fatto di santità, la terra di Piemonte non sia seconda a nessun’altra. Così almeno pare da un primo veloce sguardo all’elenco dei santi che a partire dal XIX° secolo hanno punteggiato in maniera luminosa la storia della Chiesa piemontese: uomini e donne, giovani e meno giovani, nomi più conosciuti e nomi meno noti; un elenco in cui figurano, tanto per nominarne alcuni, i nomi di Don Bosco, di Don Orione, di Maria Domenica Mazzarello, di Piergiorgio Frassati, di Don Alberione… E proprio a Don Alberione fanno capo un nugolo di anime, tutte piemontesi e a noi così vicine (Don Timoteo Giaccardo, il caonico Francesco Chiesa, suor Tecla Merlo, suor Orsola Rivata, fratel Andrea Borello, Maggiorino Vigolungo), di cui la Chiesa ha già dichiarato l’eroicità delle virtù o che addirittura ha già iscritto nel libro dei "beati". Tra questi, il primo, è appunto il beato Don Giuseppe Timoteo Giaccardo.
Il nostro beato è nativo di Narzole (CN) ove vi farà ritorno prossimamente con le sue spoglie mortali provenienti da Roma e dove vi sosterà per circa un mese prima di giungere ad Alba, passando per Bra e Sanfré, dove troverà riposo nel tempio di san Paolo, esposto al culto dei fedeli.
La storia del beato Giaccardo è legata a doppio filo alla vita e all’opera del beato Don Giacomo Alberione. Incominciamo dal principio…
Nasce – come già detto – a Narzole il 13 giugno del 1896, presso la Cascina Battaglione. Il papà Stefano e la mamma Maria Gagna, si premurano di far battezzare subito il loro piccolo dandogli il nome di Giuseppe ("Pinotu" per i parenti e gli amici del paese). Della sua fanciullezza è fondamentale, per il proseguo dei suoi giorni e della sua vocazione, l’incontro avuto a otto anni con Don Alberione nella chiesa parrocchiale intitolata a san Bernardo in Narzole. Don Alberione vi era giunto, giovane prete, per esercitarvi il ministero pastorale in aiuto al parroco. Notò il piccolo "Pinotu" per la sua pietà, per la sua serietà, quasi superiore all’età; lo notò per il suo amore allo studio e la vivacità sempre contenuta nei limiti di una lieta innocenza, come scriverà uno dei suoi primi biografi. Un giorno Don Alberione chiese a un gruppo di bambini:
– Dite un po’, non c’è nessuno di voi che voglia farsi prete?
Silenzio. Poi timidamente il Giaccardo osa farsi avanti:
– Io mi farei prete, ma…
– "Ma" che cosa vuol dire? – chiese l’Alberione.
– Che ci vogliono soldi per farsi prete.
– Ti piace farti buono? – incalzò il giovane sacerdote.
– Sì! – rispose.
– Ti piacerebbe far del bene alle anime?
– Sì, tanto.
E fu così che Don Alberione lo aiutò ad entrare in seminario; e, quando prese l’avvio la Famiglia Paolina, qualche anno dopo (quello in corso è l’anno centenario della sua fondazione), il seminarista Giuseppe Giaccardo seguì il Fondatore Don Alberione divenendo il primo sacerdote paolino, con tanto di tessera di iscrizione all’albo dei giornalisti pubblicisti, perché la nuova forma di evangelizzazione prevista dal Primo Maestro (così viene chiamato Don Alberione dai paolini e dalle paoline) doveva essere il campo della stampa e successivamente il mondo della comunicazione con i mezzi più celeri ed efficaci.
Più tardi, nel gennaio del 1926, sarà lui a fondare la prima comunità paolina oltre i confini albesi, mandato da Don Alberione in avanscoperta a Roma, dove incontrerà l’abate Ildefonso Shuster della basilica di san Paolo che lo aiuterà a realizzare il grande complesso paolino romano. E a Roma vi rimarrà per dieci anni, fino a quando Don Alberione lo inviterà a fare ritorno ad Alba per assumere la direzione della la comunità locale divenuta nel frattempo una grande realtà. E Roma sarà ancora la città che vedrà gli ultimi anni di una vita spesa con fede grande, in un’obbedienza a tutta prova e in uno slancio apostolico invidiabile. E nella città del papa che tanto amava, il piccolo "Pinotu" diventato adulto e frutto maturo per il cielo consegnò l’anima al Padre di tutti i mortali il 24 gennaio 1948.
Don Alberione definirà Don Giaccardo "il fedele tra i fedeli", colui del quale si fidava più che di se stesso. Proprio per questo lo stesso Don Alberione si premurò di avviare il più presto possibile le pratiche per il riconoscimento della sua santità da parte della Chiesa. Riconoscimento che avvenne il 22 ottobre 1989 ad opera del papa Giovanni Paolo II, ormai prossimo anch’egli alla canonizzazione. Il miracolo riconosciuto per la sua glorificazione del nostro beato vide protagonista una suora Pia Discepola del Divin Maestro, allora operante come missionaria in Giappone e ora membro della comunità delle medesime suore residente a Villa Loreto in Sanfré.
L’augurio è che il passaggio delle spoglie del nostro beato per le vie del nostro vissuto quotidiano porti a tutti serenità e pace.
Carlo Recalcati
FOTO IN MOSTRA
Anche quest’anno al Santuario della Madonna del Popolo nel
mese di aprile effettuiamo una mostra. Dopo quelle di pittura e quella degli abiti da sposa, è il turno delle foto; foto riguardanti chiese, santuari, cappellette….. anche nei particolari più curiosi. Chi desidera esporre può contattare Oscar Milano tel. 0172 58239 – 3381681128 o Bruno Mozzato tel. 3333994059. Lo spazio a disposizione è di circa 3 mq per espositore per 15 partecipanti.
Confidiamo nella collaborazione di tutti gli espositori per rendere la Mostra vivace ed interessante, gradevole ai visitatori.
La mostra avrà luogo dal 25 aprile al 4 maggio dalle 15 alle 19 con ingresso libero.
MESE DI MAGGIO AL SANTUARIO
La devozione alla nostra Madonna nel mese a Lei dedicato prevede, come negli anni scorsi:
La recita del Santo Rosario il pomeriggio alle ore 15 dal 5 al 23 maggio ne i giorni feriali, esclusi sabato e domeniche.
La novena da lunedì 26 a venerdì 30 con la recita del Santo Rosario alle ore 20.30 e la Santa Messa alle ore 21.
Sabato 31 la Santa Messa prefestiva alle ore 18.
Domenica 1° giugno la chiusura del mese mariano prevede: la fiaccolata con partenza dalla Parrocchia alle ore 20.30 per raggiungere il Santuario, all’arrivo la celebrazione della Santa Messa.
Mercoledì 28 durante la Santa Messa avrà luogo la funzione per la Benedizione delle famiglie.
Curiosando tra Arte e Religione
IL MISTERO DELLA TRINITA'
Non pensate che voglia trattare, in questo articolo, un argomento così teologicamente impegnativo! Mi riferisco , molto più modestamente, all'omonima chiesa , ormai inutilizzata , che si trova sulla strada per la frazione Martini e sul quadro raffigurante appunto la S.S. Trinità che vedete in foto e che si trova nella ns. Parrocchia, dietro l'altar maggiore, sopra a quello raffigurante i Santi Pietro e Paolo .
Il mistero di cui intendo parlare inizia da una lettera (avuta in visione da Suor MariaTeresa, che ringrazio, facente parte dell' Archivio Casa natale di S.G.B. Cottolengo, Bra)
che l'Arcidiacono Agostino Zucchi di Sanfrè nel 1825 (mentre parroco era Don Francesco Bagnetti) inviò ad Agostino Cottolengo fratello, pittore, del Beato Giuseppe.
La lettera recita così :
"Molto Illustre Signore
Signor Padron Colendissimo Sanfrè 12 giugno 1825
Mi commette questo Signor Priore mio Parroco di proporre alla Signoria Vostra Molto Illustre la riforma di un Quadro Incona rappresentante la SS. Trinità per la chiesa di tale titolo esistente su di queste collinette e di pregarla che voglia, quando che sia, venire per vedere, intendere e stabilire sul luogo l’affare.
Eseguisco quest’incombenza con tanto piacere, sia per l’oggetto di cui si tratta, sia per darLe spinta a rivedere la bellissima opera del suo pennello nella a me vicina chiesetta dei Santi Michele e Gioanni, di che già alcune volte l’ho inutilmente pregata.
Dunque pel nuovo oggetto io l’attendo al mio frugale pranzetto dentro il mese andante giacché, nel veniente luglio, dovrò di già assentarmi per qualche settimana, e nella dolce speranza di essere in ciò favorito, con distinta stimo mi rassegno
Della Signoria Vostra Molto Illustre
Dev.mo Obb.mo Servitore Arcidiacono Agostino Zucchi
Della seconda parte della lettera ce ne occuperemo in un altro articolo , quello che ci interessa è se il quadro che veniva richiesto è stato poi eseguito o meno dal Cottolengo. Non abbiamo documenti che ci forniscano informazioni in merito ma se ritorniamo al quadro della foto vediamo che si tratta della rappresentazione della S.S. Trinità appunto ! E tale quadro è stato posto dove ora lo vediamo dopo il 1941 in quanto in una foto fatta durante i lavori di tinteggiatura in quell'anno, al posto del quadro della S.S. Trinità c'era una finestra.
Il quadro quindi , adattato per la cornice stuccata della parete e dico adattato perchè è sufficiente osservare come nei bordi le figure siano mancanti di qualche particolare (gomito di un angelo , piedi ecc) è stato "recuperato" da un'altra chiesa? Ad esempio dalla chiesetta della Trinità dei Martini? Poter attribuire il quadro al Cottolengo , stante le attuali informazioni , è impossibile ed ecco il perchè del "mistero" di cui al titolo.
Solo una cosa è possibile e cioè chiedere a qualche anziano di Sanfrè o meglio ancora dei Martini se ricorda l'eventuale presenza di quel quadro nella chiesa della frazione prima del 1940 quando potrebbe essere stato riutilizzato per la Parrocchia. Chissà se risolveremo l'enigma ?
Beppe Canavero
|
mese di aprile 2014
|
|
DATA
|
ORA
|
LUOGO
|
FUNZIONE
|
Mercoled' 2
|
20,30
|
Parrocchia
|
Lexio Divina e Cena del digiuno
|
Venerdì 4
|
17,00
|
Parrocchia
|
Via Crucis - S.Messa
|
Mercoledì 9
|
20,30
|
Parrocchia
|
Confessioni Pasquali
|
Venerdì 11
|
17,00
|
Parrocchia
|
Via Crucis - S.Messa
|
Domenica 13 - Domenica delle palme
|
10,15
|
Oratorio
|
Processione delle Palme
|
10,30
|
Parrocchia
|
S.Messa
|
Giovedì Santo 17
|
20,30
|
Parrocchia
|
S.Messa Ultima Cena del Signore
|
Venerdì Santo 18
|
17,30
|
Parrocchia
|
Celebrazione della Passione
|
20,30
|
Via Crucis del Cireneo
|
Sabato Santo 19
|
20,30
|
Parrocchia
|
Veglia Pasquale
|
Domenica 20 -S.Pasqua
|
10,30
|
Parrocchia
|
S.Messa
|
Lunedì 21 - Pasquetta
|
18,00
| Parrocchia
|
S.Messa
|
Giovedì 24
|
20,30
|
Battuti Bianchi
|
Benedizione delle famiglie
|
Mercoledì 30
|
20,30
|
Battuti Neri
|
Benedizione delle famiglie
|
|
|
|
|
Da Martedì 1 aprile la S.Messa feriale ritorna alle ore 8,30
|
|
|
|
|
|
|
|
|
mese di maggio 2014
|
|
|
|
|
|
Venerdì 2 (1' ven. del mese)
|
16,30
|
Parrocchia
| Adorazione Eucaristica
|
Sabato 3
|
20,30
|
Fraz. Motta
| S.Messa e Benedizione delle famiglie
|
Da Luned' 5 a Venerdì 23 (eccetto Sabato e Domenica)
|
15,00
|
Madonna del Popolo
| S.Rosario
|
Mercoledì 7 maggio
|
20,30
|
Fraz. Martini
| Benedizione delle famiglie
|
Domenica 11
|
10,30
|
Parrocchia
| Celebrazione 1' Comunione
|
Domenica 18
|
16,00
|
Parrocchia
| S.Messa delle Cresime
|
da Lunedì 26 a Venerdì 30
|
20,30
|
Madonna del Popolo
| S.Rosario
|
21,00
| S.Messa
|
Mercoledì 28
|
21,00
|
Madonna del Popolo
| Benedizione delle famiglie
|
Sabato 31
|
18,00
|
Madonna del Popolo
| S.Messa prefestiva
|
Domenica 1 GIUGNO
|
20,30
|
Parrocchia
| Fiaccolata verso la Madonna del Popolo
|
21,00
|
Madonna del Popolo
| S.Messa
|
|
|
|
|
|
|
|
|